Sono scattatii dazi europei sul riso proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania (ex Myamar) che ne hanno esportato nell’Unione Europea ben 328 milioni di chili nel 2017/18, con un aumento del 256% negli ultimi sette anni.
Come rileva Coldiretti si tratta di una misura necessaria per salvare la produzione nazionale e del nostro territorio colpita da una drammatica crisi che mette a rischio il primato in Europa dove l’Italia è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 219.300 ettari, che copre circa il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica.
Si tratta di un deciso cambio di rotta nelle politiche europee rispetto agli accordi commerciali preferenziali stipulati con Paesi che spesso non rispettano le condizioni produttive ed i diritti dei lavoratori vigenti all’interno dell’Unione, con gravi danni per i produttori e rischi per i consumatori.
Con la pubblicazione del regolamento in gazzetta Ufficiale gli operatori commerciali che importano nell’Ue il riso lavorato e semilavorato proveniente dai due Paesi asiatici è previsto il pagamento di un dazio per un periodo di almeno tre anni.
“Possiamo finalmente dire – ha spiegato in una nota il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio – che inizia una nuova fase per l’intero comparto, dopo anni di denunce e proteste. Tutelare i nostri prodotti e il reddito dei nostri risicoltori vuol dire anche questo. Siamo al loro fianco e la nostra battaglia in Europa non si ferma qui“.
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