Nel periodo primaverile, in Oltrepò Pavese, capita spesso di vedere piante di rose fiorite e colorate all’inizio dei filari nei vigneti.
Alcuni potrebbero pensare che il colore del fiore identifichi quello del vino prodotto dal filare. In parte è vero, in quanto solitamente per l’uva bianca si trova la rosa gialla, per il vino nero invece la rosa coltivata è di colore rosso.
In realtà le rose hanno la funzione di proteggere il vigneto, oltre che abbellirlo e profumarlo.
“La pülgheta la va prima in si rosal” dicono ancora oggi i vignaioli storici. In questo modo si riesce a capire se le piante sono state colpite dall’oidio o dalla peronospora, due delle più gravi malattie della vite oppure per verificare se era in atto un attacco di parassiti, tipo il ragnetto rosso.
Le rose quindi sono una sorta di campanello di allarme. Questo fiore ha “meno difese” quindi, quando “si ammala”, il vignaiolo può intervenire in tempo prima che l’epidemia scoppi (circa una settimana prima).
Se la rosa è bella sana, vuol dire che anche le viti sono sane.
Leggenda vuole che il vino rilasci il loro profumo..
Oggi, grazie allo sviluppo delle tecniche agrarie, in Oltrepò Pavese la funzione della rose “sentinella” nei vigneti non è più necessaria, ma fortunatamente ci sono ancora tanti agricoltori attenti alle tradizioni.
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