Da aprile il paesaggio la Lomellina, zona al confine con il Piemonte, diventa tutto a quadretti, più o meno allagati.
Purtroppo, durante la nostra gita, abbiamo potuto notare come sempre più spesso le risaie non siano più piene d’acqua. Quel mare a quadretti è solo un vago ricordo..
Ormai le risaie sono sempre più spesso di un colore verde smeraldo, che a poco poco si tramuta in giallo-oro.
Percorrendo stradine affiancate da fossi, ci si imbatte in castelli prestigiosi.
Cosa vedere in Lomellina:
CASTELLO DI SCALDASOLE
Prima tappa è il Castello di Scaldasole, una delle fortificazioni più suggestive ed imponenti non solo della provincia di Pavia, ma di tutta la Lombardia.
Eretto tra il X ed il XII secolo, è attualmente abitato dalla famiglia Strada, che lo possiede da secoli.
Il Castello si presenta con una struttura tipica delle fortificazioni viscontee di pianura. Gli edifici formano un cortile centrale rettangolare – con al centro un pozzo in laterizio – delimitato da torri angolari munite di merlatura esterna, di fossato con un ponte levatoio all’ingresso. Insomma, un classico clastello come c’è nell’immaginario di tutti.
La nobile famiglia Strada gestisce all’interno un’azienda agricola: riso, granoturco e allevamento bovini con produzione della carne pregiata “frisona”. Purtroppo non è facilissimo da visitare: è aperto alle visite solo su prenotazione, per comitive e in particolari giorni dell’anno.
CASTELLO DI VALEGGIO
Prendiamo la macchina direzione Castello di Valeggio.
Ciò che balza subito agli occhi è la sua anomala forma trapezoidale, anzichè quadrata. Le sue sette torri , alcune alcune di forma tonda, altre quadrata, non sono distribuite regolarmente lungo il perimetro esterno, ma disposte in modo asimmetrico per una migliore difesa.
Leggenda vuole che il nome derivi da “Via Regia” nome che designava quella strada.
LOMELLO
Dopo 10 chilometri raggiungiamo Lomello.
Laumellum ai tempi dei Romani, fu un importante centro commerciale sulle vie di comunicazione verso il Piemonte e verso i passi alpini da Pavia. Con i Longobardi Lomello consolidò il proprio ruolo commerciale, trovandosi inoltre a non molta distanza dalla capitale del loro regno, Pavia.
Questo borgo medievale fu residenza occasionale dei primi Re Longobardi: la tradizione colloca il matrimonio fra la regina Teodolinda e il duca di Torino Agilulfo.
Da vedere la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Battistero di San Giovanni ad Fontes.
Ci sono varie leggende intorno alla chiesa.
Nei primi anni 2000, un telegiornale annuncia l’avvistamento dell’ombra del Diavolo all’interno della Basilica. Questa terribile notizia attira in città un turismo malsano, all’insegna della profanazione di luogo sacro.
Un’altra leggenda riguarda la struttura portante: sembra che le colonne insieme alle volte ed alle arcate cambino di posizione.
In realtà la colpa è di un curioso effetto prospettico e di apparente movimento.
CASTELLO DI SARTIRANA
Il Castello di Sartirana fu costruito verso la fine del 1300 per ordine di Gian Galeazzo Visconti, successivamente rafforzato dagli Sforza. Di tipico impianto quadrilatero, circondato da un fossato, con un cortile interno e quattro torri angolari.
Da segnalare l’originale “Pila” inserita all’interno del castello: il nome fa riferimento al processo di pilatura durante la lavorazione del riso. La pilatura è quell’operazione che libera il chicco dalla lolla, dalla pula e dal farinaccio, e lo rende pulito e bianco
CASTELLO DI FRASCAROLO
Nella parte più meridionale della Lomellina, non molto lontano dal Fiume Po, troviamo il piccolo borgo di Frascarolo.
Il Castello si presenta a pianta quadrata ai cui quattro angoli si erigono altrettante torri cilindriche. Si possono notare facilmente le ristrutturazioni ottocentesche, soprattutto nelle parti superiori delle torri. All’ingresso principale si possono notare ancora i segni delle leve del vecchio ponte levatoio, oggi sostituito da uno in muratura.
MUSEO CONTADINO
In un edificio rurale ristrutturato, un tempo adibito a stalla e fienile, sito di fronte al Castello Medievale a Olevano di Lomellina si trova il Museo Contadino. Il museo raccoglie gli oggetti più significativi del mondo contadino lomellino dall’Ottocento agli anni sessanta del Novecento.
Il percorso espositivo è articolato in 5 aree didattiche: il ciclo dei lavori in campagna, ambienti di vita domestica, antichi mestieri artigianali, ambientazione stalla e scuderia, esposizione mezzi agricoli pesanti.
PONTE DELLA GEROLA
Continuiamo il nostro giro per strade circondate da fossi e risaie, quando ad un certo punto si incontra il famoso Ponte della Gerola.
Quello che possiamo definire il Ponte di Brooklyn della Bassa, in realtà qualcosa in comune ce l’hanno: l’asfalto è lo stesso usato anche sul famoso ponte di Newyorkese.
A questo punto s’è fatta quasi ora di pranzo.
Su consiglio decidiamo di fermarci al Ristorante Acquadolce, un posticino affacciato proprio sul Po’ in prossimità del ponte.
Mai scelta fu più azzeccata!
Fonte Immagine: Depositphotos
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