Lunedì 2 dicembre 2019, l’Università di Pavia ha inaugurato il nuovo anno accademico.
Per la prima volta la sede della cerimonia è stata il Teatro Fraschini, location scelta ”per consentire una più estesa partecipazione” da parte di tutte le componenti della comunità – docenti, ricercatori, studenti e personale – ma anche alla cittadinanza.
Il Rettore Francesco Svelto, entrato formalmente in carica lo scorso 1° ottobre, nel suo discorso di apertura ha tracciato le strategie di sviluppo per i prossimi sei anni, dalla didattica alle partnership con le imprese, dalle alleanze internazionali agli interventi nel campo dell’edilizia, dalla ricerca al sistema dei collegi.
”Non posso non rivolgermi, in questa occasione e davanti a tanti studenti, alle Istituzioni e al Governo per chiedere un impegno convinto: pensate al futuro di questo Paese partendo seriamente dai giovani, che sembrano sempre più colpevolmente dimenticati. Non solo Diritto allo Studio e formazione ma anche e, forse più, misure per l’inserimento in un mondo del lavoro che sia sempre più al passo con l’innovazione e il cambiamento. Solo così potremo pensare di frenare il trasferimento all’estero di tanti giovani di valore, solo così potremo tornare a essere legittimamente orgogliosi di vivere in un Paese con una storia unica e di profonda cultura.”
I nuovi progetti
Il rettore ha illustrato numeri importanti: ”L’Università di Pavia ha circa 950 docenti, 24mila studenti e 600 dottorandi. Darò impulso alla scuola di dottorato e proporrò agli organi di governo di Ateneo di approvare un incremento del 10% del numero di borse per il dottorato di Ricerca”.
”Il mio personale impegno, nei prossimi sei anni – ha detto Francesco Svelto – sarà volto a garantire politiche inclusive degli studenti. Nessun giovane meritevole e desideroso di accedere alla nostra università rimarrà escluso per ragioni legate al reddito familiare. Già oggi il 30% dei nostri studenti è esentato dal pagamento delle tasse”.
Il Rettore ha insistito anche sulla necessità che l’Università diventi ancora più attrattiva e che debba dialogare con il territorio e le sue imprese. Per questo è al vaglio l’ipotesi di realizzare a Pavia un Parco dell’Innovazione, anche di proprietà dell’Università, per un nuovo impulso al mercato del lavoro.
”Chi fa ricerca ha la capacità di attrarre imprese interessate alle tematiche più avanzate. – ha spiegato il Rettore – Per questo viene considerata c’è l’ipotesi di realizzare a Pavia un Parco dell’Innovazione su terreni edificabili, nuovi insediamenti produttivi in sinergia con una centro di ricerca dedicato che potrebbero avere un impatto straordinario affidando la gestione a seri professionisti del settore”.
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