Il Ticino, ai giorni nostri, può apparire agli occhi del viandante spensierato come elemento “decorativo” del tessuto urbano, ma in realtà è bene ricordare che persiste un vincolo indissolubile tra la città e il suo fiume.
Vi proponiamo una bella passeggiata che vi consentirà di vedere Pavia e la sua tradizione bimillenaria sotto una nuova luce, focalizzando l’attenzione sulla vocazione fluviale della città, oggi ormai assopita, ma un tempo assai significativa.
Pavia venne fondata dai Romani nel lontano I sec. a.C. con il nome di Ticinum
Fu la città a prendere il nome dal fiume Ticinum, e non viceversa, a conferma dell’importanza strategica che le vie fluviali avevano in epoca antica.
Ticinum infatti venne edificata non in una località qualsiasi del Nord Italia, ma su un deposito alluvionale – ragion per cui oggi nel centro cittadino percorriamo a volte strade in salita e a volte in discesa – e a pochi chilometri di distanza dalla confluenza del Ticino nel Po.
Il tour non può che partire dalla zona di Ponte Coperto, monumento simbolo di Pavia sul fiume Ticino, a consolidare per l’appunto questo indissolubile legame esistente tra la città e il suo fiume. Ancora oggi, nei periodi di secca, è possibile scorgere dalle acque, ai lati dell’attuale ponte, i piloni in pietra di Ponte Vecchio, il ponte originario di Pavia di età medievale, demolito a causa degli orrori della Seconda guerra mondiale e ricostruito negli anni Cinquanta per lasciare il posto all’attuale Ponte Coperto.
Ciò che sfugge ai più, tuttavia, è che quei piloni in pietra, che costituivano le basi di Ponte Vecchio, non sono altro che i piloni del primissimo ponte romano sul Ticino, utilizzati anche successivamente per la costruzione del ponte medievale. Pertanto Pavia aveva un ponte monumentale sin dalle sue origini.
Questa vocazione fluviale si consoliderà poi in epoca medievale, quando Pavia combatterà da libero Comune in particolare contro Piacenza e Cremona per il predominio su alcuni tratti del fiume Po. Pavia diventerà in breve tempo una piccola potenza fluviale. Manifestazione di tale proiezione verso il fiume sono le due antiche porte urbiche di Porta Calcinara e Porta Nuova (tuttora esistenti).
Dal Medioevo all’età moderna mai venne meno questo legame simbiotico tra città e fiume. Come non ricordare ad esempio l’Idroscalo pavese, inaugurato nel 1926. Oggi in stato d’abbandono, un tempo costituiva una tappa ineludibile della tratta aerea Torino-Trieste (la prima linea di aviazione civile operante in Italia), con fermate intermedie anche a Pavia e a Venezia.
Dal 1981 l’Idroscalo venne definitivamente abbandonato.
Ti potrebbe interessare anche: