Il Cnao, Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia, l’Istituto nazionale di fisica nucleare, il Politecnico di Milano e l’Università di Pavia hanno firmato un accordo di collaborazione per sviluppare una terapia sperimentale che prevede l‘utilizzo di neutroni per colpire le cellule di tumori particolarmente aggressivi.
L’accordo, della durata di 5 anni, ruota attorno all’acceleratore per la produzione di fasci di neutroni che sarà installato al CNAO nel 2024 e sarà utilizzato per sviluppare la Boron Neutron Capture Therapy (BNCT) che consiste nell’irraggiare con fasci di neutroni le cellule tumorali attraverso l’utilizzo di un farmaco contenente un atomo di un particolare elemento chimico, il Boro-10.
“Si prevede che l’interazione tra i neutroni e il Boro-10 possa essere molto efficace per combattere tumori particolarmente complessi.” Fanno sapere i protagonisti dell’intesa in una nota.
Fino a pochi anni fa – si ricorda – la produzione di neutroni in quantità sufficiente a innescare questo processo era possibile solo attraverso i reattori nucleari. I recenti sviluppi in questo campo hanno dato vita all’acceleratore di piccole dimensioni che sarà installato al Cnao, unico in Italia a ospitarlo. Questa tecnologia è messa a disposizione da Tae Life Sciences, azienda statunitense che ha scelto di investire nella ricerca italiana.
“La collaborazione con Infn, Politecnico di Milano e università di Pavia darà un ulteriore impulso alla ricerca scientifica contro il cancro. – Fa sapere Gianluca Vago, presidente Cnao. – Lo sviluppo della Bnct rientra in un più ampio progetto di ampliamento di Cnao, grazie al quale il nostro centro nel 2024 sarà l’unico al mondo in grado di utilizzare tecniche avanzate basate sull’utilizzo di più particelle: oltre al carbonio e ai protoni, neutroni, assieme a elio a altre ancora”.
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