Nelle suggestive frazioni di Brallello e Ponti, incastonate nell’Appennino Pavese in località Brallo di Pregola, svettano maestosi castagni secolari testimoni silenziosi di un passato remoto.
Questi alberi furono impiantati durante il Medioevo al posto delle querce come fonte di sostentamento e di ricchezza, al punto che il castagno era chiamato anche albero del pane.
Con quasi mille anni sulle spalle, i castagni del Brallo sono testimoni silenziosi di un passato remoto, classificandosi tra gli alberi più antichi d’Italia.
Nei boschi di Ponti, i castagni secolari sembrano vegliare sulla valle, con le loro forme che ricordano sagome umane.
Alcuni esemplari, come quello con una circonferenza di 580 cm e un’altezza di 10 metri, sono dei veri e propri guardiani millenari (età stimata 600 anni).
A pochi passi, un gigante ci osserva con la sua maestosa presenza.
Con una circonferenza che lo rende il più ampio di tutta la provincia, questo patriarca del bosco, stimato tra gli 800 e i 900 anni, è un vero e proprio monumento naturale.
Anche lungo il suggestivo Sentiero dei Briganti si incontrano esemplari di castagno dalle proporzioni maestose.
Con circonferenze che variano dai 5 ai 8 metri e altezze che raggiungono i 22 metri, questi alberi millenari offrono uno spettacolo unico.
Questi alberi sono veri e propri monumenti verdi.
Il peso degli anni e l’incuria dell’uomo hanno messo a repentaglio la sopravvivenza di molti castagni.
Tuttavia, grazie agli sforzi di conservazione, si spera di salvare questo prezioso patrimonio naturale.