Renato Pozzetto è spesso protagonista dei classici film italiani trasmessi durante le festività natalizie. A chi di recente ha avuto modo di vedere “È arrivato mio fratello” non saranno di certo sfuggite le scene iniziali girate alla Certosa di Pavia.
Film del 1985, racconta la storia di un insegnante quarantenne di una scuola media milanese, Renato Pozzetto in arte Ovidio, che vive una vita noiosa. I suoi alunni gli mancano di rispetto e gli fanno continui dispetti. La sua vita viene sconvolta dall’arrivo del fratello gemello Raffaele, in arte Raf Benson, musicista di piano bar che gli chiede ospitalità.
Durante le scene iniziali del film si vede Ovidio, professore di Italiano, che porta una scolaresca in gita alla Certosa di Pavia. Racconta loro la storia del Monumento leggendo un libro d’arte, ma nessuno dei suoi alunni sembra essere particolarmente interessato.
Ovidio poi compra una bottiglia di Amaro alle Erbe dei frati della Certosa di Pavia. Ancora oggi, presso l’Erboristeria nei giardini del Monumento, è possibile acquistare amari e digestivi del tutto naturali, tra cui le Gocce Imperiali.
La scolaresca si reca poi alla vicina stazione dei treni per fare ritorno a Milano, non è chiaro se sia la reale stazione di Certosa. Gli alunni, sempre più annoiati, chiedono al Professor se i Certosini si chiamano così perché fanno il formaggio, ma Ovidio risponde che il loro nome deriva dal fatto che i Certosini hanno una pazienza infinita!
La scena si conclude con gli alunni, sempre più dispettosi, che fanno uno scherzo al loro professore e lo lasciano in stazione, provocandogli una ramanzina da parte del Preside.
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