Il 9 dicembre si festeggia a Pavia San Siro, il patrono della città.
San Siro fu il primo vescovo di Pavia. Fino alla metà del IX secolo, il luogo della sua sepoltura rimase la Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio probabilmente fatta edificare dallo stesso San Siro. Nell’antica basilica si conserva un sarcofago in pietra recante l’iscrizione SYRUS che avrebbe contenuto le spoglie del Santo. Successivamente, il suo corpo venne trasferito nel Duomo di Pavia.
Chi era San Siro?
La sua figura è avvolta quasi totalmente nel mistero e nella leggenda.
Pare fosse originario della Palestina e, come molti altri a quel tempo, seguì le predicazioni di Gesù.
Secondo la tradizione, il giovane che portava il canestro con i sette pani e i sette pesci, come narrato nella parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci di Nazareth, era proprio San Siro.
Secondo fonti agiografiche, dopo la crocifissione di Gesù, il Santo seguì Pietro a Roma e venne da questi inviato più a nord, nelle terre padane, per evangelizzare quelle genti.
A Pavia, a quel tempo chiamata dai romani Ticinum Papiæ, il santo diffuse la parola di Gesù e divenne il primo vescovo della città lombarda.
Altre fonti lo collocano invece accanto a Sant’Ermagora, proto-vescovo di Aquileia e discepolo di San Marco Evangelista, che lo avrebbe inviato a Pavia, insieme a Sant’Invenzio. Si narra che, al loro arrivo, la popolazione locale li accolse con gioia e si convertì al cristianesimo ancor prima di ascoltare la predica, suggestionata dalle notizie dei miracoli compiuti dallo stesso San Siro.
La cappella in Duomo
L’altare in marmo e alabastro, realizzato da Tommaso Orsolino tra il 1645 e il 1650 per la cripta, è stato trasferito nel transetto nel 1932.
Sulla fronte del dossale è rappresentata la Vergine con il Bambino che consegna a Siro le chiavi della città (VEDI LA FOTO SOPRA), mentre gli angeli reggono i suoi simboli (croce astile, libro dei Vangeli, cesto con pani e pesci). Sul fronte opposto San Siro regge sulle braccia la città per affidarla alla Vergine.
I resti di Siro sono collocati in un’urna ottocentesca di cristallo, metallo dorato tempestato di pietre e smalti.
Il dolce
Come sanno bene tutti i pavesi, le pasticcerie di Pavia durante il 9 dicembre vendono il dolce di San Siro.
I ‘sansirini’ sono gustosi dolci a base di Pan di Spagna al cacao, leggermente imbevuti di Rhum. Farciti con crema di burro alla nocciola, sono ricoperti da una glassa al cioccolato, con la scritta “San Siro”.
La maledizione di San Siro
Non meno popolare dei ‘sansirini’ è la maledizione di San Siro (Arecchi, ‘LA MALEDIZIONE DI SAN SIRO’). Un sacerdote medioevale (Sante Sire), infuriato col clero, annunciò che la torre più alta della città sarebbe caduta di venerdì 17.
Come saprete la Torre Civica di Pavia crollò di venerdì 17 marzo del 1989.
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