Recentemente, camminando su Lungoticino nei pressi del Ponte Coperto, il nostro sguardo è stato attratto dal vecchio stemma di Pavia che è nascosto dalle aiuole e in uno stato di avanzato deterioramento.
Riteniamo che sia necessaria più cura e attenzione in quanto rappresenta il simbolo della città e si tratta di un patrimonio il cui valore va preservato e tutelato.
Sarebbe sufficiente un semplice intervento di manutenzione per proteggerlo.
Cosa rappresenta lo stemma di Pavia
Lo stemma della città di Pavia risale a prima del 1300 e nel corso degli anni ha subito molte modifiche.
Inizialmente era suddiviso in due parti: una croce latina bianca in campo rosso, in cui nella metà sinistra era presente un biscione che divorava un bambino, simbolo dei Visconti. Successivamente, dopo il passaggio della città sotto gli Sforza, vi si affianca il simbolo sforzesco: tre aquile nere.
Nel 1600 circa, lo stemma viene reso ovale con la sola croce bianca su sfondo rosso, contornato da un cartoccio pergamenato e sormontato da una corona, sulle cui punte vi erano alternate due perle e tre fioroni. Sotto la stessa era raffigurato un mascherone che la cingeva.
Nel 1750, in epoca Repubblicana, vengono tolti dallo stemma sia gli angeli sia il mascherone, diviene più panciuto con fondo arrotondato e mantiene il cartoccio pergamenato e la croce bianca. Durante questo periodo venne imposto alla cittadinanza uno stemma araldico ovale, con una figura di donna rappresentante “la Repubblica”, ma avrà vita breve.
E’ nel 1816 che lo stemma viene realizzato come lo vediamo ora, con una Croce argentata su sfondo rosso e un contorno accartocciato e frastagliato d’oro. Un mascherone grottesco indossa una corona d’oro con cinque fiori, ornata di gemme e perle. Ai lati della croce si leggono due monogrammi, CO e PP che rappresentano il diminutivo di “Commune Papiae” che significa appunto il Comune di Pavia.