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Il segreto nascosto sotto il Ponte Coperto: perché Einstein lo amava così tanto

Albert Einstein e Pavia sono legati da un breve ma intenso periodo della vita del celebre fisico tedesco.

Nel 1895, la famiglia Einstein si trasferì a Pavia, dove il padre Hermann aveva avviato un’attività industriale.

Sebbene il soggiorno pavese del giovane scienziato sia stato breve, ha lasciato un’impronta indelebile nella sua vita e, negli anni successivi, ricordò sempre con nostalgia la sua esperienza in città.

In una lettera, scrisse: “Ho spesso pensato a quel bel ponte di Pavia”.

Probabilmente, per Einstein, il Ponte Coperto rappresentava un luogo di riflessione e di ispirazione. Le passeggiate sul ponte, con la vista sulla città e sul fiume Ticino, potevano aver stimolato la sua mente creativa e favorito la nascita di nuove idee.

Per celebrare questo legame speciale, nel 2005, in occasione del cinquantenario della morte di Einstein, è stata apposta una targa al centro del ponte, riportando proprio le parole dello scienziato.

Questo omaggio rende il Ponte Coperto non solo un simbolo storico della città, ma anche un luogo carico di significato e di ricordi.