La chiesa di Santa Maria del Carmine a Pavia, con la sua imponente facciata in cotto, è un esempio significativo di architettura rinascimentale lombarda.
Tra gli elementi che la caratterizzano, spicca il suo elaborato rosone, un vero e proprio capolavoro di arte e ingegneria che spesso sfugge a uno sguardo superficiale.
Questo articolo vi invita a scoprire i dettagli e i significati nascosti di questo prezioso elemento architettonico.
Il rosone si colloca al centro della facciata a capanna, sovrastando le quattro bifore a sesto acuto che illuminano l’interno e i tre portali d’ingresso.
La sua posizione strategica lo rende un punto focale che cattura immediatamente l’attenzione di chi osserva la chiesa.
Dettagli che incantano
La Struttura
Il rosone è formato da una serie di nicchie e aperture minori che si irradiano dal centro, creando un intricato gioco di pieni e di vuoti. Questa struttura complessa testimonia l’abilità degli artigiani che lo realizzarono.
Le Decorazioni
La superficie del rosone è ricoperta da una fitta decorazione in cotto lavorato a stampo. Motivi geometrici, floreali e figure angeliche si intrecciano in un raffinato repertorio ornamentale. Particolare attenzione meritano le teste di angeli che adornano la cornice esterna, un motivo ricorrente nell’iconografia religiosa.
Le Nicchie Laterali
Ai lati del rosone, si aprono due nicchie che ospitavano statue in terracotta raffiguranti l’arcangelo Gabriele e la Vergine Annunziata.
La Nicchia Superiore
Sopra il rosone, una nicchia con cornice quadrata accoglie un bassorilievo in terracotta raffigurante il Padre Eterno, completando la rappresentazione della Trinità.
Il rosone della chiesa del Carmine non è solo un elemento decorativo, ma un vero e proprio racconto in cotto che aspetta di essere letto.
Un’occasione per apprezzare un piccolo ma prezioso tesoro dell’arte pavese, un invito a guardare oltre la superficie e a scoprire la bellezza che si cela nei dettagli.
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