Grazie ad un progetto dell’Università di Pavia verranno monitorati gli spostamenti migratori degli aironi
Il fascino degli aironi che spiccano il volo dalle risaie è una delle immagini della natura più belle del nostro territorio.
Gli aironi sono uccelli per lo più ittiofagi e per questo il loro stato di salute è un indicatore indiretto del buon funzionamento dell’ecosistema.
Tra le specie presenti oltre all’airone cenerino che è il più comune, è possibile vedere anche l’airone rosso seppur più raramente (circa 500 coppie sono presenti in Lombardia).
Il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia studia da diversi anni l’andamento delle popolazioni di aironi e la loro progressiva estensione in pianura.
Il cambiamento climatico minaccia però la persistenza di queste popolazioni, in particolare degli Aironi Rossi che, pur nidificando in Lombardia, trascorrono l’inverno in Africa equatoriale.
Questa primavera avrà inizio la prima stagione operativa del progetto ”Purpurea 2020” in cui l’Università di Pavia installerà dei trasmettitori satellitari miniaturizzati su degli esemplari di Airone Rosso per seguire le lunghe rotte di questi volatili.
Il viaggio degli Aironi Rossi è lungo 4000 km perchè raggiungono la zona del Sahel in Africa (Gambia, Senegal, la parte sud della Mauritania).
Questo piccolo trasmettitore permetterà di scoprire le rotte segrete seguite in autunno e in primavera. Gli studioso potranno comprendere se le rotte sono costiere, passando da Gibilterra, oppure se attraversano trasversalmente il Mediterraneo. Sarà possibile inoltre di identificare con esattezza le tipologie di ambienti utilizzati per alimentarsi durante tutto il ciclo annuale.