Ferdinando Brusotti fu un vero genio che con le sue invenzioni e poteva passare alla storia.
Ferdinando Brusotti, che forse non conoscono in tanti, nacque a Rosasco in Lomellina nel 1839 e si laureò in ingegneria a Torino nel 1864.
Chiamato nel 1865 all’Università di Pavia vi insegnò architettura fino al 1899, impartendo contemporaneamente l’insegnamento di Fisica dal 1873 al 1895. Grazie a lui il laboratorio di Fisica dell’istituto assunse una notevole importanza didattica e sperimentale.
Nel 1874 costruì un primo prototipo di telefono, con il quale riuscì a stabilire una comunicazione tra Pavia e Lomello, servendosi della linea telegrafica. Tale comunicazione telefonica (km 36,5) era per quel tempo un risultato notevole; si ricorda, infatti, che la domanda di brevetto di Meucci fu del 1871, e che A. G. Bell ed E. Gray depositarono le loro domande (per brevetti sostanzialmente identici) nel 1876.
Brusotti inventò anche un indicatore elettrico del livello dell’acqua dei fiumi e un anemometro che registrava velocità e direzione del vento.
Nel 1877 presentò poi un prototipo di lampadina, due anni prima di Thomas Edison, ma basata su un progetto diverso, con l’uso di un filo di platino e con un dispositivo di sicurezza per evitare la fusione del filamento.
Questa lampadina fu presentata nel 1879 alla Società di incoraggiamento di Milano (ente di formazione tecnica fondato a Milano con lo scopo di sostenere il miglioramento tecnico nell’industria lombarda). Dall’America, però, arrivarono le notizie dei successi di Edison, cui Brusotti, a causa anche degli scarsi mezzi forniti dalla Società di incoraggiamento, rispose non rinnovando il brevetto che abbandonò nel 1879.
Brusotti insegnò sino al 1895 e morì a Pavia il 29 dicembre del 1899.