Il Garghet è un ristorante tipico milanese di prima categoria, mascherato da trattoria. Siamo a Milano, nella parte sud, ma in piena campagna, in mezzo alle risaie e alle campagne abitate da rane. ‘Garghet’, in milanese indicava un tempo proprio “il gracidare delle rane”.
L’edificio, già nella forma attuale, fu per un certo periodo anche la casa del ‘campè’, l’uomo che sorvegliava le risaie e, prima di diventare l’attuale ristorante, fu anche una balera. Questo ristorante vuole raccontare una storia e vuole farlo a modo suo, attraverso i tanti oggetti che rendono il locale così caldo e fuori dal tempo, con i piatti che sono tutti pieni di tradizione eppure per nulla banali.
Prenotando con un po’ di anticipo (1 mese) abbiamo avuto la fortuna di trovare un tavolo per il mese di Dicembre, quando il locale si trasforma in una favola. Una volta entrati si viene catapultati nel paese di Babbo Natale, nulla è lasciato al caso. La luce è soffusa e il menu è scritto a mano, con penna stilografica, su una sorta di quaderno a quadretti delle elementari. I nomi dei piatti sono tutti rigorosamente in dialetto milanese, con la ‘traduzione’ per i forestieri.
La cena è stata tutta caratterizzata dai sapori tipici della cucina tipica lombarda, quindi la carne è incontrastata protagonista. Abbiamo ritrovato molti piatti tipici anche della cucina tipica pavese che, per contiguità territoriale, è caratterizzata da molte contaminazioni della cucina tipica milanese.
La nostra scelta è subito ricaduta su un menù milanese al 100%, due punti forti del ristorante, la cotoletta (Coteleta a la Milanesa) e l’ossobuco sol risotto (Osbus in Gremolada).
L’orecchia di elefante alla milanese (quella cotta nel burro, per intenderci) potremmo definirla imperiale, divina e veramente enorme. Difficilmente la si termina da soli, meglio prenderla in due e se proprio non si riesce a finirla, la si può portare anche a casa, per un gioia doppia del palato. Era da tanto invece che non mangiavamo un ossobuco così buono, servito con la sua classica ‘gremolada’ su un risotto alla milanese eccezionale.
Nel menu non mancano piatti tipici della tradizione lombarda, come nervetti, fritto di cervella e animelle, rognone, mondeghili.
Per concludere la cena caratterizzata da sapori di altri tempi, abbiamo scelto come dolce Ris e lat, sorprendente con un gusto sublime. Senza dimenticare le nostre tradizioni pavesi, abbiamo cenato con una bottiglia di Bonarda dei Fratelli Agnes.
Per chi vuole passare una serata culinaria milanese, a pochi chilometri da Pavia, il Garghet è il posto giusto.