Il Bata Lavar è un grosso agnolotto tradizionale di Canneto Pavese, un Comune dell’Oltrepo Pavese, di 1450 abitanti.
Ha delle caratteristiche precise da rispettare: deve pesare rigorosamente 35 grammi. Il proprio nome, in dialetto pavese, fa riferimento proprio alle sue grandi dimensioni. Impossibile da mettere in bocca per intero, così il raviolo “batte sulle labbra”.
Il ripieno consiste principalmente in un trito di brasato, unito a formaggio grana e uova. Vengono serviti rigorosamente in brodo e, nei tempi passati, ai capifamiglia ne venivano serviti solitamente 4 e, alle donne e ai bambini, solo 2 . Le vecchie massaie erano solite preparare questo piatto per Natale e Carnevale.
Di recente i Bata Lavar hanno ottenuto il marchio De.C.O, la denominazione di origine comunale protetta che ne attesta la paternità. Si possono assaggiare solo al Ristorante Bazzini di Canneto Pavese che, in quanto ristorante storico, ha l’autorizzazione a proporlo.
A Canneto è nata anche la Confraternita dei ‘Bata Lavar’ per tutelare la tradizione di questo prodotto tipico.
Come si preparano i Bata Lavar:
L’originale ricetta dei Bata Lavar è conservata nella memoria delle vecchie massaie, ma per chi volesse provare a farli a casa, vi spieghiamo come fare.
Preparate una carne di manzo brasata con verdure (sedano, carota, cipolla e chiodi di garofano) e vino rosso, preferibilmente Buttafuoco dell’Oltrepo Pavese. Lasciate cuocere per 6 o 7 ore, mescolando e aromatizzando.
Una volta che la carne è pronta, tritate il tutto, aggiungendo formaggio grana e uova. Mescolare il tutto con il sugo del brasato per ammorbidire, non troppo però, il ripieno non deve mai uscire dal raviolo, anche quando lo si taglia in due.
Passiamo alla pasta, preparata secondo l’antica tradizione delle massaie del posto, con farina di grano e 10 uova per Kg di farina. La forma viene data utilizzando un bicchiere come stampo.