I Brasadè sono una ciambella burrosa tipica dell’Oltrepo Pavese.
Le più conosciute sono quelle di Staghiglione (Borgo Priolo) ottenute con impasto per dolci non lievitato e quelle di Broni preparate con impasto di pane leggermente dolcificato. Nel 2006 hanno ricevuto la certificazione De.C.O..
Queste ciambelline sono fatte ancora rigorosamente a mano e il trucco sta nella doppia cottura: la prima volta vengono bollite e successivamente passate in forno a legna, procedimento che lo rende croccante e duraturo. Da qui il nome brasadè, cotto due volte.
Considerati dei veri e propri ‘spezzafame’, fin dall’800 venivano legati insieme con uno spago in file da 11 e la tradizione non è cambiata. Cinque ciambelle sono infilate con la parte piatta rivolta nello stesso verso e le altre cinque con la parte piatta in verso opposto, l’undicesima viene usata come fermaglio.
Un tempo erano un regalo che ci si faceva fra la gente povera e alle bambine cresimande erano solite indossarli come ‘collana’.
Il lunedì di Pasquetta, a Staghiglione si svolge la Sagra dei Brasadè dove gustarli e farne la scorta, si conservano per diversi giorni.
A Borgo Priolo, in Val Schizzola, è rimasto l’unico negozio che produce queste ciambelle, la Pasticceria Bernini Carla. Inizialmente la produzione era solo per uso privato, erano gli anni ’20, successivamente si decise di trasformarla in attività commerciale. Potete trovare i Brasadè anche alla Pasticceria Indipendenza a Broni.
Se siete a Pavia e volete gustare i Brasadè magari con un cappuccino a colazione, potete trovarli al Bar Il Giusto Gusto, in via Scopoli.
Quale vino abbinare
Il sommelier pavese Carlo Aguzzi consiglia di abbinare i brasadè ad un vino dolce e delicato, come un moscato passito, dal colore giallo oro, con profumi di pesca sciroppata, canditi e note balsamiche, dal sapore dolce, abbastanza alcolico ma ricco di freschezza.
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