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C’è un dettaglio nella Certosa di Pavia che in pochi conoscono, e noi ve lo sveliamo

La Certosa di Pavia, gioiello architettonico e artistico alle porte della nostra città, è una meta classica per le gite fuori porta, soprattutto durante le festività.

Chi come me è nato e cresciuto in queste zone, sa che Pasquetta può significare un afflusso considerevole di turisti. Quest’anno, però, complice la bella giornata e un’ottima compagnia, abbiamo deciso di sfidare la “tradizione” e concederci una visita a questo luogo sacro.

Pur avendola visitata innumerevoli volte, ogni volta che varco la soglia della Certosa, resto incantata dalla sua imponenza e dalla ricchezza dei dettagli. La facciata marmorea, i chiostri, le cappelle affrescate: ogni angolo racconta una storia di arte e fede.

Ma c’è un particolare, forse meno noto ai più, che mi diverte sempre scovare: l’affresco del frate curioso.

Mentre molti visitatori sono intenti ad ammirare le opere più celebri, io mi soffermo a cercare questo piccolo dettaglio nascosto. Si trova a metà della parte destra della navata centrale, un frate che si affaccia da una finestrella, con un’espressione che sembra quasi spiarci.

È un’immagine che mi fa sorridere, perché aggiunge un tocco di umanità e di “quotidiano” a un contesto altrimenti solenne e maestoso.

Questo affresco, opera di Iacopino de Mottis, ci ricorda che anche in un luogo di spiritualità e contemplazione come la Certosa, c’era spazio per la curiosità e l’osservazione della vita che scorreva all’esterno.

La Certosa di Pavia non è solo un monumento da ammirare, ma un luogo da vivere e da scoprire, ogni volta con occhi nuovi. La prossima volta che visiterai la Certosa, prova a cercarlo e lasciati sorprendere.