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Tra i più preziosi gioielli in città, la chiesa citata nella Divina Commedia di Dante

La Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia, un gioiello dell’architettura romanica lombarda, custodisce un legame speciale con la letteratura italiana, essendo menzionata da Dante Alighieri nel suo capolavoro, la Divina Commedia.

Le origini della basilica risalgono al periodo longobardo, ma la sua forma attuale è frutto di una ricostruzione avvenuta nel XII secolo.

La sua fama è legata principalmente alla presenza delle spoglie di Sant’Agostino, uno dei più importanti Padri della Chiesa, traslate qui nell’VIII secolo.

La citazione di Dante

Sulla facciata della Basilica una lapide riproduce la terzina di Dante AlighieriLo corpo ond’ella fu cacciata giace giuso in ciel d’auro Ed essa da martiro e da esilio venne a questa pace” (Par. X,127-129).

Il celebre poeta fa riferimento alla sepoltura del filosofo romano Severino Boezio (+ 525 d.C.), il quale fu assassinato qui per ordine del re ostrogoto Teodorico.

Sopra la sua tomba fu edificata la Basilica paleocristiana di San Pietro in Ciel d’Oro, denominata così per la sua cupola interna dorata.

Lapide con la citazione di Dante

La menzione della basilica nel Paradiso dantesco non è casuale.

Essa sottolinea l’importanza di Pavia come centro di cultura e spiritualità nel Medioevo. La presenza delle spoglie di Sant’Agostino, uno dei massimi pensatori cristiani, conferisce alla basilica un valore simbolico ancora maggiore.

Oggi, la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro è una meta imperdibile per i visitatori di Pavia.

Oltre alla sua bellezza architettonica e al valore storico-artistico, essa offre l’opportunità di ripercorrere le orme di Dante e di immergersi in un’atmosfera di profonda spiritualità.