Aumentano le diagnosi prenatali di patologie malformative complesse: nei primi 5 mesi del 2023 sono state già 55.
Le diagnosi si riferivano a: 11 malformazioni uro-genitali, 7 malformazioni cerebrali, 6 cardiopatie, 4 ernie diaframmatiche, 4 labiopalatoschisi, 3 malformazioni digestive, 2 atresie esofagee, 2 cisti del coledoco, 2 corioangioma e 1 teratoma sacro-coccigeo.
A sottolineare questo dato è la professoressa Giovanna Riccipetitoni, dal 2020 alla guida della Chirurgia Pediatrica del San Matteo: “dal 2021 vi è stato un progressivo incremento delle diagnosi prenatali di patologie malformative, molte delle quali di interesse chirurgico; lo scorso anno si è registrato un incremento del 18-20% delle diagnosi e dei neonati con malformazione a diagnosi prenatale ricoverati in terapia intensiva neonatale”.
“Questi sono pazienti necessitano, alla nascita, di un inquadramento e una valutazione multidisciplinare specifica per i diversi quadri malformativi. La presa in carico neonatale ha certamente determinato la possibilità di un timing assistenziale e chirurgico altamente qualificato con un miglioramento dell’outcome – prosegue la professoressa -. Questo ha richiesto un notevole impegno da parte della Terapia Intensiva Neonatale, in fase pre e post chirurgica, e l’esecuzione di interventi chirurgici ad alta complessità nel distretto toracico, digestivo e urologico”.
Negli ultimi due anni le ecografie per indicazione fetale sono state oltre 1.300, di cui 800 solamente nel 2022. Le ecografie per indicazione fetale sono indagini diagnostiche per BiTest ad alto rischio, gravidanze gemellari, pregresse malformazioni, IUGR (ritardo di crescita intrauterino), richiesta di parere di secondo livello, malformazioni congenite, infezione da citomegalovirus e toxoplasmosi.
Inoltre, le ecografie per indicazione materna, nel 2022 sono state 950, a fronte delle 900 del 2021, e hanno compreso: diabeti in insulina, ipertensione, anomalie placentari, assunzione di farmaci per comorbidità, malattie autoimmuni attive, obesità di III grado e, per l’anno 2021, infezioni COVID.
Questo permette non solo di ottenere diagnosi precoci ma, soprattutto, di programmare la nascita, di fornire un’assistenza finalizzata alle necessità correlate alla patologia, e il corretto timing dell’intervento chirurgico raggiungendo importanti risultati nelle cure postnatali. Ne è esempio un caso estremamente complesso di diagnosi prenatale di Teratoma sacro-coccigeo di dimensioni gigantesche, trattato in modo brillante e con successo nonostante gli elevati rischi per la vita del neonato.