Siamo stati alla Galleria Campari a Sesto San Giovanni ed è stata un’esperienza davvero interessante.
Non solo abbiamo approfondito la storia del marchio e le sue iconiche pubblicità, ma abbiamo anche scoperto un dettaglio che ci ha particolarmente colpito: Gaspare Campari, l’uomo dietro al famoso bitter era originario di Cassolnovo, piccolo borgo della Lomellina.
La sua storia, fatta di intuizioni geniali e spirito imprenditoriale, lo ha portato a rivoluzionare il mondo dei liquori, creando un vero e proprio simbolo del Made in Italy.
Ultimo di dieci figli, Gaspare non si vede destinato alla vita agricola.
Dopo diverse esperienze nel settore, nel 1860 Gaspare Campari rileva a Novara il “Caffè dell’Amicizia”. È qui, nel retrobottega del locale, che Gaspare allestisce il suo laboratorio e mette a punto la ricetta del celebre bitter, destinato a diventare un’icona.
La ricetta del Campari, rimasta segreta e invariata fino ad oggi, è frutto di un sapiente mix di erbe, spezie, radici e frutti, che conferiscono il suo caratteristico gusto amaro e il suo inconfondibile colore rosso.
L’intuizione geniale di Gaspare non si limita alla creazione del bitter. Egli intuisce anche il potenziale di consumare l’amaro non solo come digestivo dopo pasto (il Cordial Campari), ma anche come aperitivo, creando una nuova moda e, di fatto, inventando il rito dell’aperitivo.
Il successo del bitter Campari cresce rapidamente e, nel 1867, Gaspare si trasferisce a Milano, aprendo un nuovo locale nel cuore della città, il “Caffè Campari”, situato nel prestigioso contesto della Galleria Vittorio Emanuele II. Questo locale diventerà un punto di riferimento per la borghesia milanese e contribuirà a consolidare la fama del marchio.
Nonostante il successo e la diffusione mondiale del suo prodotto, Gaspare Campari non dimenticò mai le sue origini a Cassolnovo. La sua storia rappresenta un esempio di come la passione, l’ingegno e la determinazione possano portare a realizzare grandi cose, partendo da un piccolo paese di provincia.
Tra i vari oggetti esposti alla Galleria, ci ha particolarmente colpito una cartolina Campari d’epoca con il Ponte Coperto di Pavia sullo sfondo (nella foto).
Fonte Immagine: Depositphotos