La serie TV “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” ha scelto Pavia come location principale per raccontare le origini degli 883.
La città lombarda, con i suoi scorci caratteristici, è stata fondamentale per ricreare l’atmosfera degli anni ’90 e per far rivivere le esperienze dei giovani Max Pezzali e Mauro Repetto.
Di seguito luoghi di Pavia sono stati utilizzati nella serie per girare le scene più importanti:
Casa di Max Pezzali
Dalle immagini potrebbe sembrare che la suggestiva zona pavese oltre il fiume, Borgo Ticino, fosse stata scelta come cornice ideale per ricostruire l’abitazione di Max Pezzali.
In realtà non è chiaro se sia effettivamente così o si sia trattato di un montaggio cinematografico per ‘tutelare la privacy’ ed evitare così l’affollamenti di curiosi. Nonostante lo sfondo, quella casa non sembra esistere in Borgo Ticino.
Nella realtà, la casa di Max Pezzali si trovava nella zona est della città. Qui, tra le mura di una tavernetta è nata la magia: è in questo luogo che i due amici hanno iniziato a comporre le canzoni che li avrebbero resi famosi.
Nella realtà la tavernetta era ricavata nel negozio di fiori dei genitori di Max in Corso Cavour di fronte alle Varesine.
Casa di Mauro Repetto
L’abitazione di Mauro Repetto, situata nel cuore del centro storico, dovrebbe trovarsi nelle immediate vicinanze della piazzetta di Porta Palacense.
Scuola di Max e Mauro
Nella serie, Max lascia il Copernico per il Taramelli, ma nella realtà fu il contrario.
Le riprese scolastiche non sono state fatte né al Copernico né al Taramelli, ma al Franchi Maggi che ha “prestato” i suoi spazi per le riprese del loro periodo scolastico.
Dove Silvia bacia Max
La serie ci regala due momenti indimenticabili, due baci romantici tra Max e la sua musa, Silvia. Il primo si svolge in una cornice mozzafiato, in Lungoticino, proprio in riva al fiume, con il Ponte Coperto a fare da sfondo.
Un’altra scena romantica si svolge davanti al portone di casa di Silvia, dove Max la bacia. Ci troviamo nel cuore di Porta Calcinara, storico quartiere popolare di Pavia, proprio di fronte a una delle più antiche edicole votive della città.
Negozio di fiori
Il negozio di fiori della famiglia di Max nella realtà si trovava in corso Cavour di fronte alle Varesine.
Per la serie tv è stato ricreato in corso Garibaldi, angolo con via Porta, negli ex spazi dello storico negozio di giocattoli, la Cicogna.
Ponte di ferro dove Max parla con Silvia
In una scena della sesta puntata, illuminati solo dalle luci della città, Max e Silvia si ritrovano a parlare su un ponticello di ferro. Ci troviamo a Pavia nei pressi del Confluente.
Via del Tabaccaio
In una puntata di Max e Mauro si recano in un vecchio tabaccaio, più precisamente ad un distributore automatico in una via di Pavia. Si tratta di via Valla, la stradina conduce a piazza Petrarca.
Un dettaglio curioso: nel luogo dove, secondo la fiction, ha sede il tabaccaio, nella realtà è presente un negozio di chiavi, ‘La Bottega della Chiave’.
Bocciofila
La bocciofila nella serie tv, dove Max è solito svagarsi, e incontrare Silvia,non si trova a Pavia , ma è in realtà un circolo romano.
Il bar Dante, sulla rotonda di Viale Ludovico Il Moro, era il cuore pulsante degli 883. Qui, tra un caffè e l’altro, Max Pezzali ha scritto alcuni dei suoi successi più amati, tra cui ‘Gli Anni‘.
Si dice che, seduto al bancone, osservando i fari delle auto che sfrecciavano sulla rotonda, abbia trovato l’ispirazione per quelle famose strofe: ‘E vedo i fari delle auto che mi guardano e sembrano chiedermi chi cerchiamo noi‘.
Purtroppo, questo luogo iconico ha chiuso i battenti nel 2007.