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Alla scoperta dei luoghi di Albert Einstein a Pavia

Pochi sanno che il giovane Albert Einstein ha lasciato un’impronta anche a Pavia, trascorrendo qui parte della sua giovinezza

Quando il padre Hermann Einstein decise di trasferire la sua attività in città, il giovane Albert, insofferente alle rigide regole della scuola tedesca, simulò un esaurimento nervoso. In questo modo riuscì a raggiungere la famiglia in Italia e a trascorrere un periodo più libero e spensierato.

Albert trascorse a Pavia la primavera e l’estate del 1895 e ci tornò poi nei periodi di pausa universitaria. Amava fare lunghe corse in bicicletta in Oltrepò Pavese e bagni notturni nel Ticino.

L’Officina Einstein-Garrone fu una importante fabbrica elettro-tecnica che produceva dinamo e l’edificio lo si può ancora ammirare in Viale Partigiani.

La famiglia Einstein visse a Pavia presso Palazzo Cornazzani, in via Ugo Foscolo 11,  una villa storica di Pavia con affreschi quattrocenteschi, luogo in cui nel 1808 aveva vissuto anche  Ugo Foscolo

Certo è che Albert Einstein a Pavia instaurò una bella amicizia con Ernestina Marangoni.

I rapporti proseguirono durante gli anni e, dopo la guerra, nel 1946, Ernestina scrisse al vecchio amico ormai famoso chiedendogli di adoperarsi per la ricostruzione del ponte coperto di Pavia, danneggiato nel 1944 dai bombardamenti alleati.

Nella risposta, scritta in italiano e visibile al Museo di storia dell’Università, si avvertono il dolore e lo sdegno per le atrocità della guerra e delle persecuzioni antisemite che avevano colpito anche la sua famiglia.

Il suo soggiorno a Pavia, seppur breve, ha sicuramente contribuito alla sua formazione e alla sua crescita intellettuale, gettando le basi per le sue future scoperte rivoluzionarie. C’è chi sostiene che Einstein abbia scritto proprio a Pavia la sua prima memoria scientifica.

In occasione della serie TV Hanno Ucciso l’Uomo Ragno di Sydney Sibilia in onda su Sky, durante la prima puntata si fa un chiaro riferimento al soggiorno di Albert Einstein a Pavia. Lo scienziato inizialmente seguì il padre controvoglia, ma successivamente il giovane Einstein scoprì la bellezza della città e del suo Oltrepò.

La sede dell’Officina Einstein-Garrone