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Emergono altre tombe longobarde nella necropoli di Gambolò

Non si fermano i lavori alla frazione Belcreda, vicino a Gambolò

dove un mese fa sono state rinvenute alcune tombe longobarde durante gli scavi per il metanodotto Cervignano d’Adda–Mortara di Snam Rete Gas.
Nicola Cassone, responsabile dell’area archeologica, lo aveva detto pochi giorni dopo il ritrovamento: “La provincia di Pavia è ricca di tesori, bisogna continuare a scavare”.

E i lavori da un mese a questa parte sono andati avanti in maniera incessante con risultati sorprendenti.

Sono state trovate venti tombe e la sovrintendenza ha chiesto al proprietario del campo la possibilità di ampliare lo scavo. La particolarità è che le tombe sono sovrapposte, cioè le une sopra le altre (probabilmente questa disposizione non era quella iniziale ma provocata dagli smottamenti del terreno).

Gli archeologi potranno continuare a lavorare finché non si concluderà il cantiere del metanodotto, quindi ci sono a disposizione altri due mesi, nei quali i costi verranno coperti da Snam.

Poi, se si vorrà andare avanti, occorrerà trovare fondi: il comune di Gambolò ha fatto sapere che sta cercando delle sponsorizzazioni e avanzato la mozione per far conservare questi resti all’interno del Museo Archeolgico Lomellino, sito presso il Castello Litta Beccaria.

NEL VIDEO DI TELEPAVIA IL SERVIZIO CHE RACCONTA LA SCOPERTA ARCHEOLOGICA