Dopo aver ornato per diversi anni la grande parete della Sala Sfondrati del palazzo vescovile, il Padre Eterno, che reca la firma di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo, è stato riposizionato nel Duomo di Pavia.
Il dipinto tardo-rinascimentale di oltre 4 metri era stato ritrovato nella Cattedrale di Pavia, senza cornice e avvolto su se stesso, dopo la Seconda guerra mondiale. Era stato portato lì per proteggerlo dal disastro del conflitto e nasconderlo da possibili sottrazioni.
Viste le dimensioni dell’opera, l’operazione di ricollocamento è stata complessa.
Ora la tela è stata posta nella sua posizione originaria, da dove fu tolto dopo il nubifragio di sera di fine estate del 1987 che colpì Pavia. La violenza di grandine, vento e pioggia, distrussero il vetro del rosone del Duomo, inzupparono il dipinto.
Nel 1989 seguirono il crollo della Torre Civica e la chiusura della Cattedrale fino al 2012. Il “Padre Eterno in gloria”, intanto fu restaurato a Brescia tra il 2004 e il 2007 da Gian Maria Casella a spese del Ministero della Cultura.
Per festeggiarne il suo ritorno, la Fabbriceria della Cattedrale di Pavia, presieduta da Franco Mocchi, e il parroco don Gian Pietro Maggi organizzeranno per Venerdì 23 giugno 2024 alle ore 21.00 un “Omaggio Musicale per il Duomo di Pavia”. Il Maestro Maurizio Dones dirigerà l’Ensemble Nuova Cameristica di Milano nel “PRINCE DE VENICE” di Antonio Vivaldi.
(FONTE ANSA)