Il Ponte della Libertà è uno dei principali ponti di Pavia sul fiume Ticino. Insieme al Ponte Coperto collega la parte del centro storico della città con l’altra sponda.
Voluto da Mussolini in piena epoca fascista per agevolare il transito tra Milano e Genova e alleggerire il traffico sul Ponte Coperto, fu inaugurato il 3 novembre 1936 .
Con le sue cinque arcate che incorniciano maestosamente il fiume, fu chiamato Ponte dell’Impero in onore dei sogni di Impero italico.
Il ponte rappresenta una delle tante opere pubbliche costruite durante il ventennio che si trovano in città, come il palazzo dell’Amministrazione Provinciale in piazza Italia, due edifici in piazza Emanuele Filiberto e la sede della Fondazione Le Vele, ex casa del Balilla.
Poi arrivò la guerra e la postazione antiaerea in difesa della città, installata nella zona del Ticinello, non bastò a fermare gli aerei delle forze angloamericane.
Ci furono due giorni di forti bombardamenti sulla città e il 5 settembre 1944 una parte il Ponte dell’Impero venne abbattuta. Il giorno prima fu seriamente danneggiato anche il Ponte Coperto di Pavia.
Nel 1947 venne completata la riparazione del ponte che fu ribattezzato con l’attuale nome: Ponte della Libertà o ‘Pont Neuv’ (Ponte Nuovo in dialetto).
Sono molti i pavesi che oggi lo chiamano ancora Ponte dell’Impero, non tanto per ricordare l’epoca fascista in cui fu costruito, piuttosto per quella abitudine toponomastica di chiamare le cose col loro nome più comune e immediato.
Allo stesso modo per molti abitanti di Pavia, il piazzale antistante al ponte sarà sempre identificato come il piazzale dell’Agip mentre piazza Ghislieri come piazza del papa. Tutti ricordi del passato che influiscono ancora sulla nostra quotidianità.
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