C’è anche Birrificio Gambolò tra le “Eccellenze” della Guida alle Birre d’Italia 2025 di Slow Food, la prestigiosa pubblicazione che ogni due anni censisce e recensisce le migliori realtà del panorama brassicolo nazionale.
Il microbirrificio lomellino, premiato con il secondo riconoscimento in ordine gerarchico dopo l’ambitissima “Chiocciola”, è l’unico a rappresentare la provincia di Pavia tra le 511 aziende segnalate nel volume, giunto quest’anno alla sua nona edizione.
Inoltre la Nowhere e la Wild Stork, entrambe prodotte da Birrificio Gambolò, hanno ottenuto la menzione tra “Le etichette imperdibili”, premio assegnato da Slow Food a quelle birre che si distinguono per le caratteristiche organolettiche di assoluto valore e l’equilibrio complessivo.
Non è la prima volta che l’azienda di Gambolò trova spazio nella Guida alle Birre d’Italia: già nell’edizione di due anni fa, infatti, la Nohwere era stata premiata.
Questa volta, però, ha incassato anche il riconoscimento per le Aziende che esprimono un’elevata qualità media su tutta la produzione, piazzandosi tra gli 11 birrifici lombardi (su 101 a livello nazionale) insigniti del titolo di “Eccellenza”.
Un importante risultato che premia l’impegno e la dedizione di Birrificio Gambolò nella produzione di birre di alta qualità.
«Essere riconosciuti come un’eccellenza italiana – commenta il mastro birraio Simone Ghiro – è naturalmente una grandissima soddisfazione. Siamo molto piccoli e poco distribuiti, per cui questo riconoscimento per noi vale doppio. Desidero ringraziare Slow Food per l’attenzione che da sempre ha verso il mondo delle birre artigianali, anche nei confronti di realtà, come la nostra, più orientate alla qualità che ai grandi numeri».
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