Martedì 28 maggio 2024, nella splendida cornice della Cascina Tessera di Valeggio, è stata presentata la nuova associazione Lomellina Terra di Riso.
Sette risicoltori lomellini si sono uniti per la loro terra e per il prodotto agroalimentare che più la caratterizza e hanno fatto sì che nascesse questa nuova realtà – costituita anche grazie al sostegno di Gal Risorsa Lomellina – che si pone l’obiettivo di valorizzare il profondo legame tra la Lomellina e la risicoltura, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche sotto i profili paesaggistico, ambientale, storico e culturale.
Tra i soci troviamo:
- Luigi Ferraris (Presidente dell’Associazione) – Si dedica alla coltivazione di varietà di riso classiche come Carnaroli, Baldo, S. Andrea, Arborio e Originario, utilizzando pratiche di sommersione e rotazione colturale e prestando particolare attenzione alla qualità del seme.
- Marta Sempio (Vicepresidente e tesoriere) – Coltiva di riso da quattro generazioni. La sua attività è fortemente diversificata e orientata verso il futuro con un impegno nell’agricoltura biologica, evitando l’uso di prodotti fitosanitari e concimi.
- Francesca Massino (Segretaria dell’Associazione)- Si concentra sull’agricoltura di precisione con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Questo si traduce nell’utilizzo di tecniche di minima lavorazione e rotazioni colturali tra soia, frumento tenero e riso, valorizzando in particolare il Carnaroli Classico.
- Alessandro Cisco – Nei suoi terreni, che conduce con il fratello Alberto, coltiva riso, soia, mais, frumento tenero, orzo e colza. Prodotto di punta è il “Riso Lomello”, una varietà storica il cui risveglio è simbolo della rinascita culturale della Lomellina.
- Antonio Zerbi – Produce e vende riso a chilometro zero, in particolare Baldo Classico e Carnaroli Classico, e promuove le varietà storiche del territorio anche attraverso l’attività agrituristica di famiglia.
- Erika Fornaroli – Coltiva riso e innova introducendo un laboratorio che produce olio di riso e farine deolificate tramite spremitura meccanica a freddo.
- Roberto Marinone – Basa la sua filosofia di coltivazione sul metodo biologico e sulla rigenerazione del suolo. Il suo riso viene prodotto senza concimi, erbicidi o fungicidi e viene lavorato a pietra per preservarne le qualità organolettiche.
La Lomellina vanta una secolare tradizione risicola che ha plasmato il paesaggio e l’identità locale. L’Associazione Lomellina Terra di Riso si propone di tutelare e promuovere questo patrimonio, attraverso la realizzazione di iniziative di educazione, formazione, tutela dell’ambiente, valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, organizzazione di eventi e molto altro ancora.
«Già dalla scelta del nome – spiega Luigi Ferraris, presidente dell’Associazione – abbiamo voluto evidenziare la forte connessione tra il nostro territorio e la coltivazione del riso. La Lomellina, infatti, è l’area maggiormente rappresentativa nella provincia più risicola d’Italia e d’Europa, trovandosi al centro di una corposa rete irrigua che, fin dal XV secolo, ha permesso la diffusione del cereale. Si tratta inoltre di una zona che presenta caratteristiche uniche dal punto di vista ambientale, essendo ricca di corsi d’acqua, lanche e zone umide, oltre ad ospitare ben 13 garzaie protette. Lo scopo di Lomellina Terra di Riso è quello di valorizzare queste specificità, insieme agli aspetti di cultura immateriale ad esse correlati, ma anche di evidenziare le scelte agronomiche adottate a tutela del bilancio idrogeologico e della biodiversità, come la sommersione invernale, la diversificazione e la rotazione delle colture».
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