Nel 2018, la macchina che cura i tumori del CNAO di Pavia ha trattato 280 pazienti con tumori rari, aggressivi e non operabili.
L’adroterapia, forma avanzata di radioterapia che utilizza fasci di protoni e ioni carbonio, è utilizzata per trattare i tumori resistenti alla radioterapia ai raggi X e non sono operabili perché troppo estesi o vicini a tessuti sensibili. Al CNAO, Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica, uno dei 6 centri al mondo a disporre dell’adroterapia con protoni e ioni carbonio sono stati già trattati con questa terapia dal 2011 a oggi 1183 pazienti con tumori rari su un totale di oltre 2200 pazienti complessivi (di cui 550 trattati nel 2018).
I protoni e gli ioni carbonio sono in grado di colpire la massa tumorale con precisione.
Colpiscono i tessuti tumorali con una forza tre volte superiore rispetto ai raggi X utilizzati nella radioterapia tradizionale. Spezzano il DNA delle cellule del cancro, impedendone la riproduzione, responsabile della radioresistenza mostrata da alcuni tumori.
Grazie a queste caratteristiche, la macchina che cura i tumori è utilizzata per trattare tumori rari e aggressivi. E’ il caso dei melanomi oculari, dei sarcomi ossei e dei tessuti molli, dei carcinomi adenoido-cistici delle ghiandole salivari, dei condrosarcomi della base del cranio e del rachide, dei cordomi e dei meningiomi intracranici in sedi critiche. Patologie che complessivamente colpiscono ogni anno circa 2000 pazienti italiani.
L’Italia è uno dei 4 Paesi al mondo a disporre dell’adroterapia con protoni e ioni carbonio insieme a Cina, Giappone e Germania, da quando nel 2011 CNAO ha iniziato il trattamento dei pazienti. I fasci di protoni e ioni carbonio sono generati da un acceleratore di particelle di 80 metri di circonferenza, simile a quelli utilizzati al CERN per la ricerca. Sono in grado di accelerare i fasci fino a un terzo della velocità della luce e di indirizzarli con precisione millimetrica sulla massa tumorale.
L’adroterapia è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale.