E’ stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Scientific Report” uno studio condotto dalla Fondazione IRCC Policlinico San Matteo di Pavia relativo all’impatto del covid-19 sulla funzionalità della milza.
Per questo studio sono stati arruolati 66 pazienti ricoverati presso il Policlinico per infezione da SARS-CoV-2, l’80 per cento dei quali presentava una significativa riduzione dei linfocitiB memoria della classe IgM, ovvero quelle cellule derivate dalla milza che hanno un ruolo essenziale nella produzione degli anticorpi che difendono dalle infezioni batteriche.
“Ciò che ci ha colpito – spiega Antonio Di Sabatino, direttore UOC Medicina interna 1 e 2 – è che un paziente su quattro di quelli che presentavano il deficit linfocitario B-memoria è deceduto durante il ricovero. Inoltre, in 6 di questi pazienti è stata riscontrata un’infezione batterica sovrapposta. Da lì la decisione di indagare il coinvolgimento della milza, ed in particolare di quella parte dell’organo che è la riserva dei linfociti B-memoria”.
Sono stati analizzati dei campioni di milza, prelevati durante l’autopsia di pazienti deceduti per Covid-19, e si è visto che la malattia causa una significativa riduzione del contingente di linfociti B-memoria di classe IgM. Tale deficit è correlato all’aumento della mortalità e delle infezioni sovrapposte nei pazienti ricoverati per una polmonite da Covid-19″.
Secondo i dati preliminari, sembra che il deficit linfocitario B-memoria persista anche una volta superata l’infezione, addirittura nel 70% dei casi.
Team di ricerca
Lo studio è stato coordinato dallo stesso Antonio Di Sabatino e condotto dai suoi collaboratori Marco Vincenzo Lenti, Nicola Aronico e Federica Melazzini, con il contributo di Marco Paulli, Direttore UOC Anatomia Patologica, Luca Arcaini, Direttore UOC Ematologia e Fausto Baldanti, Responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare.
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