Succedono belle cose, anche in tempi difficili e bui come questi, in tempi di Coronavirus. Una bellissima storia d’amore verso il nostro patrimonio culturale e verso i propri cari. Grazie all’intervento come mecenate di Annalisa Alberici si potrà procedere al restauro del Globo di Vincenzo Scarpa, da sempre posto all’ingresso del Salone Teresiano.
Il Globo
Il Globo terracqueo è costituito da una struttura lignea ricoperta di gesso su cui sono incollati i fusi cartacei manoscritti e disegnati. La sfera ha il diametro di un metro, ed è retta da un ottagono in legno con lati di 50 centimetri e quattro piedi di sostegno alti 83 centimetri.
L’opera ha bisogno di un restauro: la superficie presenta graffi e abrasioni, la leggibilità è difficoltosa a causa dei depositi di sporco e polvere, i disegni e le zone manoscritte presentano lacune e scoloriture dell’inchiostro e alcune lacune di gesso sono evidenti poiché creano fori anche di grandi dimensioni con visione dello strato gessoso. Le parti metalliche, inoltre, si presentano ossidate e ricoperte di depositi di vario genere così come il piedistallo ligneo.
L’autore: chi era Vincenzo Rosa?
Nato a Brescia nel 1750, fu chiamato alla custodia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia nel 1787 e fino alla morte si occupò dell’incremento e della fama delle collezioni. Nel 1792 fu inviato dall’Ateneo in Sardegna e in Africa per arricchire il Museo di nuovi reperti, e a lui è dovuto l’ordinamento di tutti gli esseri animali secondo il metodo linneano. Esperto nel preparare e conservare gli animali, pubblicò a Pavia nel 1817 per i tipi di Fusi Metodo di preparare e conservare gli animali per un gabinetto di Storia naturale.
Per un anno supplì alla cattedra di Storia Naturale del Prof. Giuseppe Mangili, che fu anche rettore dell’Università di Pavia e direttore del museo annesso.
Nel 1793 risultava dipendente della Imperial Regia Biblioteca Ticinese voluta da Maria Teresa d’Austria nel suo grandioso progetto di riforma del sistema d’istruzione pubblica e universitaria. Fu costruttore di diverse Meridiane e di 24 globi geografici, tre dei quali, di notevole grandezza, erano situati uno nel Museo stesso, l’altro presso la Biblioteca e il terzo nel Gabinetto fisico dell’Università. Dei tre grandi globi citati, l’unico rimasto è quello custodito nella nostra Biblioteca.
La Mecenate
Annalisa Alberici ha finanziato il restauro del globo del Salone Teresiano grazie all’Art Bonus. Ingegnere laureata all’Università di Pavia, ha lavorato a lungo come tecnico per Regione Lombardia per poi diventare Responsabile dello Spazio Regione di Pavia. Si è occupata anche di storia della cucina, enogastronomia, ricette e tradizioni, pubblicando molto sull’argomento.
Ma Annalisa, prima con i suoi genitori, poi con suo marito, è sempre stata anche una grande viaggiatrice: “Ho sempre amato moltissimo le carte geografiche: moderne, antiche, storiche, nautiche, portolani, mappe. Fatte non solo su carta ma anche con altri materiali: per esempio con foglie di palma e conchiglie, come usano gli isolani del Pacifico. Quando ho saputo che cercavano uno sponsor per il restauro, non ho resistito alla tentazione e mi sono offerta di finanziarlo nell’amorevole ricordo di tre grandi viaggiatori della mia famiglia: i miei genitori, Amelia ed Eugenio, e mio marito, Benedetto. Salvare il mappamondo rappresenta per me salvare, anche se in piccola parte, la nostra cultura. Farlo in loro ricordo penso sia il modo più bello per perpetuarne la memoria”.
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