Il platano secolare nei giardini dell’’Orto Botanico del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia, è stato recentemente “visitato” da un gruppo di esperti per verificarne la stabilità e lo stato di salute.
Seminato nel 1778 e oggi alto 45 metri, è il simbolo indiscusso dei giardini dell’Orto Botanico. Con la sua chioma maestosa, s’innalza al di sopra di tutti gli alberi coltivati nell’orto pavese. Tradizione vuole che a seminare questa pianta di origine ibrida (Platanus hispanica), sia stato uno dei primi direttori dell’orto, il naturalista Giovanni Antonio Scopoli.
Nell’ambito della riqualificazione, della messa in sicurezza e della documentazione delle collezioni viventi, il direttore, prof. Francesco Bracco, e il curatore dell’Orto Botanico, dott. Nicola M. G. Ardenghi, hanno ritenuto necessario verificare la stabilità e lo stato di salute del gigante arboreo. Gli ultimi interventi di questo tipo risalivano al 2008.
In data 9 e 10 febbraio 2021, l’albero è stato oggetto di un’indagine visiva secondo il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment), effettuata con il supporto di un drone dotato di telecamera, che ha permesso di esaminare anche le parti della chioma non visibili da terra. La verifica è stata completata con approfondimenti per indagare lo stato dei tessuti legnosi, valutando l’eventuale presenza ed estensione di cavità interne. Attraverso la tecnica del tree-climbing, arboricoltori certificati sono saliti in quota con l’aiuto di funi, per la rimozione delle porzioni disseccate della chioma.
Le analisi hanno rivelato una consistenza dei tessuti nella norma; degradazioni lievi e circoscritte sono state invece osservate su alcune branche secondarie, la cui stabilità non è comunque compromessa.
Il platano gigante gode di ottima salute e noi non vediamo l’ora di poterlo ammirare in tutta la sua bellezza.
Ti potrebbe interessare anche: