A metà di Lungoticino Visconti si trova “Porta Calcinara”, uno degli storici ingressi a Pavia al lato sud della città, originaria del XII secolo.
Quando Pavia era cinta dalle mura, esistevano 9 porte di ingresso. Di queste porte oggi ne restano 3: Calcinara, Milano e porta Nuova.
La porta dà il nome anche al quartiere che si sviluppa accanto, detto appunto “Porta Calcinara”, chiamato così perché qui arrivavano le imbarcazioni dal Lago Maggiore che trasportavano calcina e altro materiale da costruzione. Un tempo il quartiere di aveva una marcata impronta popolare, abitato soprattutto da muratori.
Il quartiere è caratterizzato da stradine di origine medievale, caratterizzate da una forte pendenza. Quando nevicava i bambini scivolavano giù per le stradine con degli slittini di fortuna. L’oratorio di San Teodoro, la piazzetta e l’osteria, l’albero della cuccagna e la latteria dove comprare le “rotelle di liquirizia” erano i luoghi del cuore di chi vi abitava.
Da segnalare la casa degli Eustachi, appartenuta all’omonima famiglia di origine popolare e dedita ai traffici fluviali che, nel corso del Trecento, divenne una delle principali famiglie cittadine. La casa risale agli inizi del XV secolo ed è oggi sede dell’Università della Terza Età. Il noto gruppo dialettale pavese dei Fiö dla Nebia dedicò a Pausino degli Eustacchi addirittura una canzone.
In Via Giovanni Vidari, a lato del passaggio che conduce a via Porta Pertusi, si trova una storica edicola votiva, una piccola cappella con al centro l’immagine di una madonnina.
Attualmente la Porta Calcinara del XV secolo si trova in uno stato di degrado assoluto. Auspichiamo presto in un’importante azione di riqualificazione di questa storica struttura da anni abbandonata.