L’inizio della primavera coincide sempre con lo spettacolo del glicine in fiore. Profumati e romantici, non c’è bella stagione che non cominci senza questa esplosione di colore viola.
Una bella camminata per le vie del centro di Pavia permette di vendere alcuni angoli, solitamente anonimi, che diventano improvvise macchie di colore.
Ad esempio in uno dei chiostri che compongono l’Università, il Cortile delle Magnolie, un glicine rampicante cammina tra le arcate, facendo pendere i suoi grappoli fioriti. Non se ne conosce esattamente l’età, ma si può ipotizzare che la sua collocazione si possa far risalire a diversi anni fa.
In via Porta Damiani il balcone esterno di una casa di ringhiera regala ogni anno uno spettacolo che si può ben vedere camminando Lungo Ticino.
Un’altra splendida casa avvolta da questo rampicante in fiore si trova in Via Cossa.
In Via Calchi dal muro di una villa privata pende una profumatissima pianta di glicine e anche dietro alla Chiesa di San Michele si assiste alla stessa visione profumata.
Anche in fondo a Via Cardano, verso ex Clinica Morelli, le mura lungo la strada si colorano di lilla e viola. E chissà quanti altri ce ne sono in città che non conosciamo.
La storia del glicine
Questa pianta è una tra i più bei rampicanti del mondo, con la sua altezza che può raggiungere e superare i 15 metri.
Il glicine, in botanica noto è con il nome di wisteria sinensis e appartiene alla famiglia delle fabacee.
Il nome scientifico fu assegnato alla pianta come omaggio allo studioso statunitense Kaspar Wistar anche se i tedeschi chiamarono la pianta blauregen, cioè la pioggia blu, che si avvicina a quello che il glicine ha in Cina, cioè zi teng, che significa vite blu.
Il termine usato in Italia, cioè il glicine deriva, invece, dalla parola greca glifi, che significa dolce, ed è un riferimento alla dolce profumazione dei fiori.
Le leggenda del glicine
Una leggenda italiana ne narra l’origine, secondo la tradizione piemontese, infatti, una giovane pastorella di nome Glicine, piangeva e si disperava per via del suo aspetto, che la faceva sentire brutta ed inferiore rispetto ad altre giovani del suo paesino.
Un giorno al massimo della sua disperazione iniziò a piangere, da sola in mezzo ad un prato, quando ad un certo punto le sue lacrime diedero vita ad una meravigliosa pianta dalla fioritura stupenda e dall’inebriante profumo, il glicine.
Circondata da magnifico profumo la ragazza si sentì orgogliosa e fiera di se stessa, per esser riuscita a creare quella pianta meravigliosa.
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