Era da qualche tempo che volevamo mangiare al ristorante Prato Gaio, l’occasione è stata una sera di metà agosto, giusto anche per scappare dall’afa della città.
Il ristorante si trova in frazione Versa di Montecalvo Versiggia ai piedi delle colline dell’Oltrepò Pavese dove i vigneti in questo periodo dell’anno sono carichi d’uva pronte per la vendemmia.
La storia del Prato Gaio inizia nel 1890, quando la famiglia Daprati aprì un’osteria con campi da bocce. All’inizio del 1900 Maria Daprati sposò Giuseppe Liberti: con loro iniziò la serie di generazioni che darà continuo ristoro all’Alta Valle Versa.
Attorno al 1920 fu inaugurata vicino all’osteria una balera, che rese la frazione Versa il luogo di divertimento più popolare della vallata e che diede anche il nome al ristorante. Fu infatti una maestra del vicino paese di Volpara a chiamare la balera Prato Gaio per sottolineare la gioia che qui si respirava.
Ancora oggi gli anziani del luogo ricordano bene il ‘prato gaio’, luogo in cui molti di loro si sono anche conosciuti.
”Una volta a pochi passi da qui c’era il ‘bar public’ come si diceva in dialetto e c’era gente che faceva anche chilometri a piedi o in bici per venire qui a ballare. Mio padre negli anni ’70 prese il terreno vicino per iniziare l’attività di ristorazione col nome di Prato Gaio ma il merito del bellissimo nome va tutto alla maestra di Volpara che ebbe questa illuminazione’‘.
Le parole sono di Giorgio Liberti, titolare del ristorante, che ci fa sentire come a casa. E’ lui oggi il deus ex machina di questa perla enogastronomica dell’Oltrepò Pavese che deve essere una tappa obbligata per gli amanti dei sapori locali.
“Un tempo Prato Gaio era tutto: bar/tabacchi, privativa (negozio di paese) e anche albergo con otto camere con una clientela illustre: tanti artisti trovavano qui la loro oasi di pace – ci racconta Giorgio Liberti .
In particolare amo ricordare tra tutti Giorgio Calabrese, scomparso nel 2016. Un grande paroliere e autore televisivo italiano che trascorreva qui tre mesi in estate elaborando i testi per trasmissioni come Fantastico e di alcune edizioni del Festival di Sanremo”.
Insieme ad una carta dei vini che raccoglie il meglio dell’Oltrepò, i piatti del menu rigorosamente stagionale sono tutti legati al territorio con un pizzico di innovazione grazie al sapiente lavoro in cucina della chef Daniela Calvi che si avvale di materie prime e prodotti provenienti da piccoli produttori locali.
Dall’antica ricetta contadina della salsa agrodolce ‘duls e brusc’ agli agnolotti con rinforzo di vino rosso, sino ai sublimi dolci, sedersi al tavolo del Prato Gaio è una gioia per il palato.
Un prestigioso riconoscimento è arrivato per il Ristorante Prato Gaio che è stato inserito anche in questa edizione della ‘Guida alle Osterie d’Italia 2023’ di Slow Food. La guida segnala oltre 1600 osterie dove trionfano l’attenzione per i prodotti del territorio e della tradizione culinaria.
Ristorante Prato Gaio
Telefono: +39 038599726