San Martino cade l’11 novembre e ha un legame storico con Pavia.
Il Santo visse infatti parte della sua infanzia nella nostra città e Pavia è anche una delle tappe dell’itinerario religioso che comprende i luoghi più importanti della vita di San Martino. Partendo dal suo luogo di nascita, la città di Szombathely in Ungheria, l’itinerario in questione si snoda per circa 1800 km in tutta Europa, attraversa l’Italia e termina a Tours in Francia, la città di cui il Santo fu vescovo e dove fu sepolto.
Un proverbio pavese dice:
“A San Martino tut i must i vegnan vin”.
L’origine di questo detto nasce da quel periodo chiamato estate di San Martino dove venivano rinnovati i contratti agricoli e aperte le botti per il primo assaggio del vino nuovo.
Una curiosità: sembra proprio che in realtà San Martino fosse astemio tanto da scansare il vino come fa il diavolo con l’acqua santa.
L’estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore “ricompensò” il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell’inverno incipiente.
Nella chiesa del S. Salvatore in Via Riviera si può ammirare un ciclo di affreschi che rappresentano la vita del Santo. Uno uno di questi, la Carità, mostra proprio il taglio del mantello.
E’ interessante notare che mentre l’episodio si svolse ad Amiens in Francia, l’affresco ha come sfondo la città di Pavia.