La basilica di San Michele di Pavia è una vera e propria perla del romanico lombardo. Il suo prestigio è dovuto storicamente alla sua tradizione legata all’incoronazione di Re d’Italia e Imperatori.
Costruita nella prima metà del XII secolo, la sua storia inizia molti secoli prima, al punto che una leggenda la vuole fondata dall’imperatore Costantino. La prima costruzione di San Michele probabilmente risale all’epoca dei Longobardi, che elessero il Santo loro patrono e ne diffusero il culto.
Il monumento attuale è una ricostruzione, avvenuta, presumibilmente tra il 1117, anno in cui un terremoto distrusse molti edifici, e il 1155 anno dell’incoronazione di Federico Barbarossa che fu celebrata nella basilica.
Incoronazione dei Re
Nel Medioevo, la basilica era il luogo deputato all’incoronazione dei re d’Italia.
Un piccolo mosaico sul pavimento della navata centrale della basilica, indica il punto esatto in cui avveniva l’incoronazione. Cinque cerchi di marmo circondano un cerchio centrale, dentro il quale è riprodotta la Corona Ferrea di Teodolinda.
Un’epigrafe latina fa riferimento alla cerimonia.
REGIBUS
CORONAM FERREAM
SOLEMNI RITU ACCEPTURIS
HEIC
SOLIUM POSITUM FUISSE
VETUS OPINIO
TESTATUR
Una volta terminata la cerimonia, il Re usciva dal portale che si apre nella navata destra, detta ‘Porta del Paradiso’ (oggi murata).
I capitelli
Sui capitelli sono presenti scene religiose: l’angelo e il diavolo, Sansone che affronta un leone e riesce a squartarlo a mani nude, Adamo ed Eva che si coprono le nudità con foglie di fico, Caino e Abele.
Sull’ultimo pilastro a sinistra, all’interno della chiesa, troviamo uno dei capitelli più noti: la Morte del Giusto, con l’Angelo che infigge la lancia nella bocca del Diavolo.
Il sacro babuino
Un elemento curioso e affascinante sono le sculture di babuini che adornano la facciata. Queste figure, in posizione dominante, avevano un significato simbolico legato alla protezione e alla vigilanza.
L’arenaria dell’Oltrepò
La basilica è costruita con un’arenaria particolare, proveniente dalle cave dell’Oltrepò Pavese. Questa scelta conferisce all’edificio un colore caldo e una texture unica.
L’arenaria però presenta una vulnerabilità all’erosione che nel corso del tempo può comportare danni significativi alle strutture. Per questo motivo negli ultimi anni sono stati effettuati numerosi interventi di restauro per mettere in sicurezza la facciata di San Michele.
Un’antica moneta
La prima moneta longobarda raffigurava proprio la chiesa di San Michele, a testimonianza della sua importanza fin dall’antichità.
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