Il policlinico di Pavia fu fondato nel 1449.
L‘ospedale fu intitolato a San Matteo perché inizialmente sorse dove era situato il monastero benedettino del Santo soppresso da papa Nicolò V, si trovava proprio dove ora c’è la sede centrale dell’Università.
Il simbolo del San Matteo
Il San Matteo originariamente era chiamato anche ospedale della Pietà per sottolineare che la “pietas”, cioè l’amore verso il prossimo, doveva essere il principio ispiratore dell’attività svolta al suo interno.
Simbolo dell’ospedale erano proprio le tre figure della Pietà – il Cristo morto sorretto dalla Vergine e da San Giovanni – del bassorilievo attribuito ad Antonio Mantegazza. Un tempo tale rilievo si trovava sul fronte meridionale dell’ospedale (ingresso aula del ‘400 in Piazza Leonardo da Vinci), oggi è stato sostituito da una copia essendo l’originale ai Musei Civici di Pavia.
La vicinanza con l’Università permetteva agli studenti di studiare senza troppi sacrifici e di praticare nella adiacente struttura. L’attuale aula del ‘400 era l’antica infermeria e l’aula di disegno presso il palazzo centrale era la chiesa dell’ospedale San Matteo. Era presente anche una farmacia interna per la distribuzione delle medicine.
Il ricovero era destinato ai soli pazienti malati, no poveri e mendicanti come era prassi di quei tempi. Il termine “ospedale” deriva infatti dal latino “hospitium” che indicava un generale luogo di ospitalità e cura.
Ad ogni malato veniva poi assegnato un letto ben ordinato, con lenzuola pulite, una camice, un copricapo. Al momento del ricovero c’era l’obbligo di una confessione.
Il soffitto ligneo
E’ ancora visibile in alcuni luoghi dell’Università, come il Museo Archeologico e il Salone di Storia dell’Arte nel Palazzo Centrale dell’Ateneo, il soffitto stellato del XV secolo appartenente all’Ex Ospedale San Matteo.
Il progetto di Golgi
Quando nel 1908, i posti letto per i pazienti iniziarono a mancare a causa del sovraffollamento, si iniziò a pensare ad una nuova struttura del policlinico San Matteo. Nel 1932, l’ospedale si trasferì nell’attuale costruzione a padiglioni in viale Golgi.
Il nuovo progetto fu fortemente voluto dal premio Nobel Camillo Golgi, a cui era caro il prestigio sia del centro di cura sia dell’università ad esso strettamente connesso.
Nella vecchia sede dell’ospedale San Matteo si insediò la Scuola Allievi ufficiali del Genio Militare e vi restò fino a quando l’Università di Pavia se ne riappropriò e la riservò per attività universitarie e collegi.
Per tutti i pavesi, il San Matteo era la Ca’ Granda, il posto dove si nasceva e anche il posto all’avanguardia in tutto il mondo. Da allora il San Matteo rimane un punto di riferimento nazionale ed europeo nel settore medico.