Passeggiando per i vicoli di Pavia, può accadere di trovarsi di fronte a due minareti in perfetto stile arabeggiante.
Attenzione a non confonderli con una delle tante torri che svettano in città.
Siamo in Piazza Botta, di fronte al settecentesco Palazzo Botta-Adorno, una delle più sontuose abitazioni private di Pavia, dall’Ottocento sede degli Istituti Scientifici dell’ateneo pavese.
I minareti, come ci racconta Giorgio Mellerio direttore del Museo Kosmos, svettano in corrispondenza delle due grandi aule a emiciclo. Risalgono agli interventi ottocenteschi sull’edificio e sono stati attivi fino quando a Palazzo Botta erano presenti gli Istituti scientifici dell’Università. I due strani “matitoni” esercitavano la funzione di aspiratori per i laboratori, le sale settorie e la didattica in aula.
I balconcini che coronano queste ciminiere camuffano con la decorazione della Rosa dei venti i fori di aspirazione. Essi non sono raggiungibili direttamente da scale interne ma, in caso di ispezione, esistono soltanto dei pioli in ferro dentro il condotto.
Oggi i minareti non svolgono più alcuna funzione ma rimangono un elemento architettonico assai curioso e originale nello skyline della città.
Oggi il palazzo è sede degli uffici e di Kosmos – Museo di storia naturale dell’Università di Pavia.