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Sulle tracce dei Re Magi in provincia di Pavia: la storia

Nel giorno dell’Epifania si celebra l’apparizione di Gesù all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi. 

Ci sono tracce del passaggio delle reliquie dei Re Magi nel nostro territorio ma bisogna fare un passo indietro negli anni.

LA STORIA – Nel 1162 Milano si ribellò all’autorità opprimente di Federico Barbarossa che, presa la città, la saccheggió e ne trafugó le spoglie dei Magi conservate nella chiesa di Sant’Eustorgio.

Il suggerimento gli arrivò dal suo arcicancelliere, l’arcivescovo di Colonia Rinaldo di Dassel: con la scusa che Milano, non era degna di custodirle, avrebbe potuto portarsele in Germania, a impreziosire la sua diocesi.

La cronaca del viaggio, che durò 13 giorni, venne ricostruita nel 1364 da un frate carmelitano, Giovanni di Hildesheim. Secondo questa ricostruzione la prima tappa in Italia di questo viaggio fu proprio Pavia. Città particolarmente cara all’imperatore dove era stato incoronato Re nella Basilica di San Michele Maggiore il 17 aprile del 1155.

Da allora le reliquie riposano a Colonia in un’arca preziosa d’argento dorato nella chiesa di San Pietro. Si dovette attendere fino al 1906, quando il beato cardinal Ferrari, vescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie e le ricollocò in Sant’Eustorgio.

IL CULTO DEI MAGI A PAVIA – In Lombardia e a Pavia  la presenza del passaggio delle reliquie è testimoniata anche dal culto dei Magi che è rimasto vivo nei secoli e vi sono delle ‘prove’ a dimostrarlo. 

La più celebre di queste si trova nella Certosa di Pavia, in un trittico d’avorio furono inserite 26 scene della storia dei Magi. Il celebre trittico è una delle prime opere acquistate per la Certosa di Pavia. Commissionato alla bottega di Baldassarre degli Embriachi, uno dei pochissimi intagliatori d’avorio italiani, dal duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti, alla fine del 1300.  

In  San Michele a Pavia fu affrescata una cappella dei Magi da Giovanni Francesco Romani; pochi anni prima a Voghera i cistercensi avevano aperto una abbazia intitolata ai Re Magi. 

LA CURIOSITÀ’ – Il viaggio delle spoglie attraverso Italia, Francia, Svizzera e Germania lasciò traccia perfino nei nomi: ‘Ai tre Re’, ‘Le tre corone’ e ‘Alla stella’, sono appellativi frequenti di locande e osterie.