Il 2 febbraio è il giorno della Candelora, una tradizione profondamente radicata nella cultura locale pavese.
Si attende con ansia questa data perché poiché, per chi crede ai detti popolari, rappresenta un momento di passaggio tra inverno e primavera.
Tradizioni e credenze popolari
Tanti pavesi conoscono il detto popolare: Candelora, candelora, de l’inveran suma fora, ma se piova fioca tira vent par quaranta di’ sum anmo den!
E’ importante quindi che il giorno della Candelora faccia bello, altrimenti per vedere la fine dell’inverno bisognerà aspettare ancora un altro mese almeno.
Non è una tradizione solo italiana, il giorno della Candelora esiste anche all’estero ed è chiamato Marmotta Phil (come nel film ‘Ricomincio da capo’ con Bill Murray).
In America e Canada si osserva il comportamento della marmotta. Se il simpatico roditore esce dalla sua tana e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno finirà presto; invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane.
Significato religioso
La Candelora è anche una festività religiosa, in quanto commemora la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la sua nascita. In questa occasione, Simeone riconosce in Gesù il Messia, “luce per illuminare le genti”.
A Pavia, come in molti altri luoghi, la Candelora è celebrata con messe solenni durante le quali vengono benedette le candele.
Da qui il nome ‘Candelora’, di derivazione latina (festum candelarum), candele che verranno utilizzate il giorno successivo San Biagio per benedire le gole dei fedeli.