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Trapianti al San Matteo di Pavia, 4 storie di vita e di speranza

Prosegue l’attività del centro coordinamento donazioni e trapianti del San Matteo di Pavia, quattro interventi in meno di un mese. Donatori e riceventi, storie di vite che si intrecciano tra attesa, speranza e dolore.

Come la storia di una sessantanovenne, deceduta per emorragia cerebrale, che in vita aveva espresso la propria volontà donativa, permettendo di realizzare un trapianto di fegato su un paziente ricoverato all’Ospedale Niguarda di Milano. I tessuti oculari sono stati allocati nella Banca degli Occhi del San Matteo.

Anche un giovane uomo, deceduto in seguito ad emorragia cerebrale, ha permesso di realizzare un trapianto di fegato su un paziente ricoverato all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, mentre i reni sono stati trapiantati a Verona.

Prima ancora c’era stata la donazione multiorgano e multitessuto da un paziente quarantenne deceduto in seguito ad incidente stradale. Sono stati prelevati il cuore, trapiantato a Bologna, e i reni, con successivi trapianti su pazienti ricoverati a Udine e al San Matteo di Pavia. Quest’ultimo è stato eseguito dall’equipe guidata dal Dr. Massimo Abelli, responsabile della UOSD Trapianti addominali. 

I tessuti cutanei sono stati allocati nella Banca della cute dell’Ospedale Niguarda di Milano e i tessuti vascolari presso la Banca dei Tessuti Cardiovascolari Milano-Monzino.

Una settimana prima, un uomo settantenne, deceduto in seguito ad incidente stradale, ha permesso il trapianto di fegato ed entrambi i reni su pazienti ricoverati al Policlinico di Milano e a Treviso. I tessuti oculari sono stati allocati nella Banca degli Occhi del San Matteo.

“Ogni anno in Italia migliaia di persone sono colpite da gravi malattie e per alcune di loro l’unica speranza di vita è il trapianto – spiega il responsabile del Coordinamento Centro Donazioni Organi, Andrea BottazziIl trapianto di organi per alcune malattie gravi è l’unica cura che permette di sopravvivere (trapianto di cuore, fegato, polmone), o che migliora la qualità della vita (trapianto di rene nei dializzati). Per questo la cultura della donazione di organi e l’importanza del consenso in vita sono
aspetti da coltivare, perché donare gli organi e i tessuti significa aiutare l’umanità e garantire il diritto alla salute.”

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