Ugo Foscolo è considerato uno dei più grandi poeti preromantici del panorama culturale italiano e visse per un breve periodo a Pavia: fu infatti professore di eloquenza nell’Ateneo pavese. Nel giorno del suo debutto, il 22 gennaio 1809, lesse la famosa prolusione “Dell’origine e dell’ufficio della Letteratura” nell’Aula ora a lui dedicata, ma che allora era l’Aula Magna.
Foscolo arrivò a Pavia appena trentenne, ma già famoso; conosciuto sia come autore del ‘Tieste’ e delle ‘Ultime lettere di Jacopo Ortis’. Durante il suo soggiorno pavese uscì raramente di casa, lamentandosi dell’inclemenza climatica, ma amava passeggiare lungo il fiume Ticino.
Purtroppo a Pavia Foscolo terrà poche lezioni perché la cattedra fu soppressa da Napoleone pochi mesi dopo: le autorità francesi vedevano con sospetto il poeta. Foscolo concluse il suo breve ciclo di lezioni con un’orazione sulla giustizia, intitolata appunto ‘Sull’origine e i limiti della giustizia’.
A Pavia Ugo Foscolo non tornò più ma oggi restano delle ‘tracce’ della sua presenza.
Una targa posta nel principale ingresso dell’Università, accanto allo scalone d’onore ricorda la sua magnifica presenza nella città studi ottocentesca. In suo ricordo nel cortile delle Magnolie in Università è collocato dal 1990 il sarcofago, in marmo di Carrara, scolpito dallo scultore Zuimo Rossellini che concorse alla realizzazione del monumento sepolcrale per contenere le spoglie del grande poeta.
C’è poi una strada di Pavia in particolare che porta il nome di Ugo Foscolo. Nel 1909 l’Università fece porre al numero 11 di via Ugo Foscolo (a quei tempi Borgo Oleario ora residenza privata) una targa che ricordava che, ben cento anni prima, aveva vissuto in quella stessa via il poeta e scrittore veneto.
Infine, presso l’edificio attiguo alla Chiesa di Canepanova, dal 1865 c’è il liceo classico che porta il nome di l’Ugo Foscolo.
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